Così, mi sono trovato nel 2019 a chiedermi cosa fare e quali fossero le grandi vie di pellegrinaggio spirituale ancora da percorrere.

Trovai un cammino speciale, istituito da pochi anni e che portava alla tomba di un vichingo considerato
apostolo, re e santo della Norvegia: San Olav.

Senza pensarci troppo partii subito in treno percorrendo, in quattro giorni, tutta l’Europa fino alla città di Sundsvall, in Svezia, per dare inizio a questo speciale cammino, definito la rotta di pellegrinaggio più settentrionale del mondo.

Anche questa volta partii nel mese di agosto nonostante che, a quelle latitudini, potesse iniziare a fare freddo ed il tempo sarebbe potuto cambiare spesso. Mi sono ritrovato, infatti, già dal primo giorno di cammino ad affrontare una nevicata improvvisa ed a combattere con la tenda sotto la pioggia..

Dopo qualche inconveniente iniziale, il percorso è stato il tripudio dei colori della natura, immensi boschi che si affacciavano a laghi incantati e tantissimi animali tipici di quelle zone come: renne, alci, ma anche lupi ed orsi.
Le acque di qualsiasi fiume o lago erano buone da bere, tanto che mi sorprese molto vedere che nei supermercati l’acqua da bere non si vendeva.

Non sono mai stato in un paese così incontaminato.

Il cammino mi portò a percorrere l’intera Svezia e l’intera Norvegia orizzontalmente, da est ad ovest, camminando per più di 600 chilometri sulle tracce di questo vichingo convertito al cristianesimo che diffuse questa religione in tutta la penisola scandinava.

Il mio cammino di San Olav si concluse a Trondheim (l’antica città di Nidaros) dove riposano le spoglie del re vichingo.