Questa é una storia semplice…
Una storia fatta di tanta dedizione alla vita, alla scoperta di se stessi e degli altri come parte integrante di un tutto che ci circonda.
Solo pochi anni fa avevo la mia vita già scritta, un copia-incolla di altre vite passate a testa bassa, una vita repressa dalla convenienza e dalle convenzioni.
Guardavo quelli più grandi di me senza idee, svuotati, senza nessuna aspirazione, desiderio, vocazione..
E guardavo anche quelli più giovani di me, disillusi, abbattuti, demoralizzati, cinici…
Ma come si può vivere così??
Sono un art director, un fotografo, un grafico pubblicitario, un web designer, un illustratore… riassumendo: un creativo.
Ho sempre lavorato dando tutto me stesso, apportando idee, voglia di fare, sensibilità artistica e tanta, tanta passione per quello che faccio… Purtroppo, nonostante tutto il mio impegno, volevano spegnere i miei sorrisi ed io non potevo permetterlo…
Avevo perso fiducia in me e negli altri.
Ma la paura di perdere un lavoro stabile e ben pagato vicino casa era molto grande, è come se si insidia dentro di te l’idea che non c’è nulla là fuori, una paura incontrollabile di perdere i tuoi “pseudo privilegi” senza però aver mai messo la testa fuori casa, senza chiederti: é davvero così??
Ma quanto fa paura quello che non conosciamo?
Purtroppo non riesco a dirvi né quando né come, il cammino sia entrato in me ma é successo come un pensiero che ha cominciato a prendere forma lentamente… Diventando qualcosa di costante, ingombrante, pesante, un pensiero odioso che minava ogni mia (misera) sicurezza,
fino a non poterne più..
Come sarei potuto partire, solo, camminando per un mese in una terra straniera, senza conoscere la lingua e senza nessuna preparazione fisica? E con il lavoro?… Mi dicevo: “impossibile!, non posso farcela!, sei pazzo?”.
Eppure, stavo già camminando, dentro di me, verso Santiago de Compostela…
Perché il Cammino non inizia il giorno in cui si parte fisicamente verso un luogo ma quando diamo inizio dentro di noi ad una serie di piccole decisioni insignificanti che ci indirizzano verso qualcosa che non conosciamo ma che sentiamo inevitabile.
Due anni..
Per due anni ho lottato contro la mia paura finché un giorno mi sono alzato da quel computer ed ho deciso.
Credete che la decisione sia stata facile?
Ogni scelta, e relativa sofferenza, sono assolutamente cose soggettive; proprio per questo sto imparando a togliere il giudizio dalla mia vita, perché ognuno, a suo modo, ha il proprio zaino da portare avanti, la sua storia e non è detto che uno zaino oggettivamente non pesante sia davvero leggero alle spalle di chi lo porta!
Il problema, però, è che aspettiamo sempre che arrivi un ipotetico coraggio che, magicamente, ci faccia fare le cose che ci piacerebbero fare “senza sforzo” come se la vita fosse un film da vedere e non da vivere!
Così, quando ci troviamo nel punto di dover scegliere, troviamo un milione di “validi motivi” per rimanere nel nostro spazio a “sofferenza controllata” il quale, pur non soddisfacendoci, è conosciuto e non richiede nessuno sforzo fisico o psicologico per attuarlo.
Per raggiungere la felicità, però, c’è bisogno di sforzo, di assoluta dedizione al processo, c’è bisogno di lasciare tutto quello che si conosce ed accettarsi per come siamo.
Il percorso è molto lungo e non si può pensare di arrivare subito; dalla mia piccola esperienza posso dire che la vita non cambia in un giorno, si deve avere ben presente una meta da raggiungere e fare dei piccolissimi passi verso di essa ogni giorno, una volta presa la direzione, il cammino da percorrere ed il coraggio di andare appariranno subito ai vostri piedi (non il contrario!).
Sono partito nel 2015 per il cammino di Santiago de Compostela da Saint Jean Pied de Port lasciando il mio lavoro certo e affrontando qualcosa che per me era inconcepibile fino a quel momento, non sapevo praticamente nulla di cammino e nei pochi giorni che ho avuto per prepararmi fisicamente (una settimana!), mi si gonfiarono le ginocchia e mi venne una fascite plantare ad entrambi i piedi spaventosa! (Erano anni che non facevo nessun tipo di sport, seduto ogni giorno davanti a quel computer!)
Cosa ho fatto?
La cosa più sbagliata che potessi fare: andare a chiedere consiglio a dei dottori…a tanti dottori!!!
Loro, ovviamente, mi dissero di non fare il cammino perché mi sarei lesionato per sempre e che sarebbe stato impossibile camminare con quel dolore ai piedi… Ma davvero credete che dopo aver mollato tutto mi sarei arreso così?
Il cammino continuava a chiamarmi e non potevo rinunciare, sarei arrivato a Santiago anche trascinandomi con le mani se necessario!
Sono partito, solo, in macchina, verso un paesino sperduto nei Pirenei francesi…
Mi ero prefissato di riuscire a percorrere almeno le prime tre tappe del cammino (fino alla città di Pamplona, sarebbe stato un grande risultato per le condizioni in cui ero…).
Ho sofferto in una maniera spaventosa, è vero, ma andavo avanti, spinto dall’incredibile allegria dei miei compagni di viaggio, spinto dalla bellezza di essere lì, presente e vivo, spinto dall’Amore per la scoperta…
Arrivavo sempre tardi negli Albergue del cammino ma arrivavo!
Le Vesciche mi hanno perseguitato dal primo fino all’ultimo giorno, ed ogni sera pensavo che fosse il mio ultimo giorno nel cammino..
Mi arrabbiavo (e tanto!) con tutte le persone che, vedendomi camminare in quello stato, mi consigliavano di abbandonare…
Piuttosto che mollare mi sarei comprato due stampelle!!!
Nonostante tutto e tutti, sono arrivato a Santiago de Compostela..
E poi continuai anche per Muxia… E poi arrivai anche a Finisterre…
Il mio viaggio si concluse con 25 kg in meno e con una forza interiore spaventosa!
Tanto che cinque mesi dopo (fine Marzo 2016) sono ripartito per Santiago de Compostela, ma questa volta…da Roma, camminando per 4 mesi e percorrendo a piedi oltre 3200 km…
Come mi è venuto in mente?
Bhè! Sinceramente ancora non lo so, quello che posso dirvi è che dentro di me non avevo mai smesso di camminare. Il mio viaggio non era ancora finito ed ho sentito l’esigenza di partire!
Sia chiaro, non ho mai creduto che potessi farcela!!
Qualcosa, però, era cambiato! Al contrario dell’ultimo, questo cammino fu senza vesciche ne dolori assurdi ai piedi… misteriosamente mi era passato tutto!!
Dopo aver percorso, da Roma, la Via Francigena fino alle Alpi, sono entrato in Francia attraverso la Via Domitia che mi ha portato ad Arles attraversando tutte le Prealpi francesi, poi ho proseguito per la Via Tolosana che mi ha riportato a Saint Jean Pied de Port (tipico punto di inizio del Cammino di Santiago) e ancora una volta lungo il Cammino Francese fino a Santiago e poi Finisterre…
Non dimenticherò mai questo viaggio…
Molti sono gli aneddoti e tante, troppe, sono le persone da ringraziare.
Si perché un viaggio così lo fai solo se ti affidi al mondo e agli altri entrando in una specie di risonanza con tutto ciò che ti circonda.
Ogni volta che avevo sete c’era qualcuno pronto a darmi da bere, ogni volta che non sapevo dove dormire trovavo qualcuno che mi dava ospitalità, quelli che in gergo pellegrino vengono definiti come:“gli angeli del cammino” sono stati sempre con me, senza tutte queste persone buone non sarei mai riuscito a finire il mio viaggio…
L’anno dopo, invece, ho deciso di tornare a Santiago de Compostela ma attraverso il sud della Spagna, partendo da Siviglia..
Come mio solito, deve esserci qualcosa di “fantozziano” nei miei cammini, ed infatti, chi si avventurerebbe nel percorrere la Via della Plata in Agosto?
Vi dico solo che la temperatura nel pomeriggio, in Andalusia, toccava i 51 gradi!!!! Non aggiungo altro!
A continuazione della Via della Plata ho percorso il Cammino Sanabrese per arrivare a Santiago e poi, un’altra volta a Muxia e Finisterre percorrendo più di 1100km!!
Nel 2018, invece, volevo percorrere tutti i più importanti cammini di Spagna ufficiali di Santiago che mi erano rimasti ma volevo farlo ed unendoli in un solo cammino!
Così ho intrapreso un’altra avventura pellegrina partendo da Irùn(un paesino al nord della Spagna, a confine con la Francia) e percorrendo tutta la costa nord della Spagna attraverso il Cammino del Nord fino alla città di Oviedo.
Da Oviedo ho preso il Cammino Primitivo (si chiama così perché fu il primo cammino ad essere percorso verso la tomba di Santiago Apostolo) percorrendo le magnifiche montagne asturiane fino alla Galizia ed a Santiago de Compostela.
Ma non mi sono fermato qui!
Da Santiago ho percorso, verso sud, (quindi al contrario) il Cammino Portoghese attraversando tutto il Portogallo fino alla cattedrale di Fatima percorrendo, così, più di 1500 km a piedi.
Il 2019 è stato l’anno dell’avventura!
Ho deciso di percorrere un cammino molto particolare il St. Olav Sleden (il cammino di San Olav) percorrendo in orizzontale tutta la Svezia e tutta la Norvegia a Piedi, dal mar Baltico, all’oceano Atlantico.
600km totalmente immersi in una natura selvaggia ma accogliente, tra grandi laghi e boschi infiniti.
Anche questo è stato un cammino “spirituale”, legato ad un santo e re norvegese che morì nell’intento di recuperare il suo trono a Trondheim.
Tra un’esperienza e l’altra sono tornato altre volte sul cammino percorrendo piccoli tratti come rifare la tappa di Saint Jean o alcune zone del cammino di Sant Jaume in Cataluña arrivando a percorrere circa 8000 km di cammini di Santiago ufficiali in 4 anni e mezzo!